362

°marco masoero

“Libertà significa responsabilità. Ecco perché molti la temono.”

Non credo di aver fatto nulla di speciale fino a 30 anni, anzi direi molto sotto la media. Ero un bambino cicciottello e senza grandi passioni. Non ero il classico che sapeva già cosa voleva fare da grande. 

 Il mio approccio al movimento è stato il tennis. Mi ricordo che con mio zio, ex tennista, provammo a giocare così per scherzo e notai subito di essere portato per questo sport. Ho giocato qualche anno durante l’adolescenza e sono felice di poter dire che ora, a 45 anni, dopo circa 20 anni di stop, ho ripreso a giocare con continuità.

Dopo il liceo il percorso universitario “obbligato” non mi ha stimolato e ho deciso di partire per fare il militare. Dopo un anno negli Alpini a Bolzano (ce lo vedi un napoletano negli alpini a Bolzano?) sono tornato a casa e ho deciso di iniziare ad allenarmi in palestra e così, quasi per gioco, ho preso il mio primo certificato di Personal Trainer, prendo il massimo dei voti. Metto il mio “curriculum” su un sito di annunci per lavorare in palestra ed ecco che mi contatta il Club Francesco Conti di Milano. Stiamo parlando del 2000, quindi internet era rudimentale e non esistevano i centri wellness. Il CFC era il più prestigioso club Fitness di Italia. 

Così, quasi casualmente inizio a fare il Personal Trainer e noto una buona inclinazione per l’insegnamento. Nel contempo avevo provato altri lavori ma il mio ineluttabile rifiuto per l’autorità mi aveva sempre portato ad essere licenziato entro poche settimane. Almeno come Personal Trainer, potevo gestire la mia vita autonomamente.

Dopo 5 anni nel Club, mi si presenta l’occasione di lavorare nella prima Virgin Active di Milano e cambio palestra. Nella Virgin ho passato altri 4 anni come Personal Trainer prima dell’arrivo del più grosso scossone lavorativo che mi si sarebbe presentato da lì a poco; il Kettlebell.

Scopro il mondo dei Kettlebell, questa giara di ghisa rude, semplice e potentissima. Mi innamoro di questo attrezzo e inizio ad allenare tutti i miei clienti secondo i dettami della scuola Russa. Dopo poco, circa un anno arriva il secondo scossone, scopro l’esistenza del CrossFit. Mi certifico nella prima certificazione ufficiale Italiana e apro da lì a due mesi il terzo centro Italiano di CrossFit.

Nei successivi 9 anni circa la mia vita è stata suddivisa tra CrossFit e viaggi. Nel susseguirsi di palestre CrossFit aperte, gestite e lanciate, mi sparo uno o due viaggi all’anno girando tutti i continenti.

Queste esperienze cambiano radicalmente il mio punto di vista. La libertà di gestire al 100% la vita diventa la priorità e proprio nel momento in cui sento sottopelle che non ho esattamente lo stile di vita che voglio ricevo a 40 anni il regalo di compleanno più bello di sempre. 

Conosco Ilaria. Da quel momento non ci siamo più fermati nella scalata verso un punto di arrivo che forse non ci interessa nemmeno troppo definire. 

In pochi mesi già vivevamo insieme e in 5 anni abbiamo sempre, pian piano, migliorato il nostro lavoro e il nostro stile di vita fino ad arrivare qui, a 362°, il nostro prodotto più bello, più vero e simile a noi.

362° è semplicemente il nostro stile di vita messo a disposizione di chi vede la vita come la vediamo noi. Per stare bene noi abbiamo bisogno di equilibrio tra la salute del nostro corpo e la salute della nostra mente. Per questo tutto quello che facciamo è un mix di allenamento, alimentazione e lavoro sulla nostra psiche.

Questo è quello che facciamo, questo è quello che insegniamo.

362° – Strong body, open mind.